Nel Dettaglio
Estratto dunque dalla sagoma di gomma e dalla confezione, abbiamo dinanzi a noi il nuovo SSD PCIe M.2 Kingston HyperX Predator nel taglio massimo attualmente disponibile di 480GB. Essendo un SSD PCIe, è naturale trovarlo su di un adattatore HHHL PCIe che funge da interfaccia di collegamento tra il drive e la scheda madre. Come abbiamo detto, però, Kingston offre per il suo HyperX Predator anche la versione classica ovvero priva di tale adattatore e fornita del solo SSD in formato M.2, ormai uno standard sulle schede madri attualmente in commercio. Inoltre sappiamo già che se l’interfaccia M.2 aumenta la banda passante degli SSD fino a circa 1000MB/s (contro i circa 550MB/s effettivi del SATA III), impiegando un drive SSD M.2 con interfaccia PCIe Gen 2.0 x4, la banda passante raddoppia ulteriormente, eliminando ogni collo di bottiglia per il controller. Tornando al drive, notiamo come Kingston sia solita, per la serie di RAM HyperX Predator, utilizzare una colorazione total black e possiamo notare tale scelta anche nell’HyperX Predator. Abbiamo dunque un adattatore HHHL con un PCB interamente nero opaco che rende più aggressivo il prodotto e suscita maggiore interesse verso le prestazioni dello stesso. Parlando di misure abbiamo 180,98 x 120,96 x 21,59mm se impiegato l’adattatore HHHL con staffa standard mentre 181,29 x 80,14 x 23,40mm se con staffa low profile. Kingston con questa mossa permette di avere un drive compatibile con case e schede madri di ogni genere. Come sempre questi drive dotati di adattatori HHHL hanno dei fori circolari che permettono di inserire eventualmente dei drive più lunghi o più corti. In questo caso abbiamo un drive in formato M.2 2280 ma vista la presenza di ulteriori fori potremo scegliere di montare eventualmente anche un drive diverso e sfruttare l’adattatore PCIe in dotazione con l’HyperX Predator. Da notare la presenza di un foro ancora più lontano rispetto alla posizione del drive attuale. Il motivo è facilmente spiegabile con il fatto che Kingston ha in cantiere la presentazione e commercializzazione dell’HyperX Predator da ben 960GB (che dovrebbe avvenire salvo ritardi in questi giorni al Computex 2015). Inoltre è facilmente intuibile come un drive con una capacità di 960GB occupi maggior spazio e dunque serva un foro che permetta di tenere in sede il drive di maggior lunghezza.
Girando il drive non troviamo nient’altro che i fori per installare la vite di fermo per il drive e le piste che collegano elettricamente il pettine PCIe allo slot M.2 posto nella parte anteriore del drive.
Kingston è solita sempre proporre prodotti di qualità ed infatti troviamo il logo HyperX anche sul bracket (entrambi i bracket).
Dando uno sguardo più da vicino notiamo con sorpresa come Kingston, a differenza di Plextor, non abbia apposto un adesivo sulla vite che mantiene in sede il drive, ma possiamo immaginare che a Kingston non importi che il drive venga rimosso dall’adattatore per essere impiegato direttamente sulla.
Questa scelta ci permette e permetterà di rimuovere il drive in formato M.2 dallo slot dell’adattatore senza far decadere la garanzia.
Rimosso il drive possiamo osservare meglio il PCB presente sotto il drive e notare come nel lato destro dello slot sia presente un pad termico adesivo in corrispondenza dei componenti SMD del drive HyperX Predator. Inoltre rimosso il drive possiamo notare la presenza di quattro fori che ci daranno la possibilità di installare SSD in formato M.2 con standard 2242, 2260, 2280 e 22110 che rappresentano ovviamente i diversi standard di lunghezza.
Prima di passare dunque ad analizzare il controller e la componentistica dell’HyperX Predator, riportiamo alcune immagini con il low profile bracket sostituito a quello standard.
Qui possiamo osservare tutti i componenti di cui si compone il drive HyperX Predator.
Ed infine vedere come entrambi i bracket siano dotati del logo HyperX che caratterizza tutti i prodotti del brand americano.